Dispositivo retrattile e Dispositivo guidato, due DPI a confronto

La scelta dei DPI da utilizzare in un sistema anticaduta come elemento di collegamento tra gli ancoraggi e l’imbracatura di sicurezza indossata dall’operatore non dovrebbe essere effettuata in forma preconcetta o peggio, a posteriori (ad ancoraggi installati), ma dovrebbe essere il risultato di un’analisi della situazione particolare condotta in concomitanza con la progettazione del layout degli ancoraggi da fissare alla struttura. La disposizione di questi elementi è infatti strettamente in relazione con i DPI utilizzati dagli operatori che utilizzeranno il sistema.

In questo articolo ci soffermiamo in particolare ad analizzare due dispositivi di collegamento, proponendo una serie di punti a favore ed a sfavore per l’utilizzo di uno o dell’altro.

Dispositivo retrattile (chiamato anche avvolgitore o arrotolatore)

Descritto dalla norma tecnica UNI EN 360 –  Dispositivi anticaduta retrattili

E’ costituito da un carter contenente un tamburo su su cui è avvolto un cavo metallico o nastro tessile con lunghezza variabile da modello a modello (da 2 metri fino a circa 50 metri), da una molla di richiamo del cavo, da un sistema di arresto automatico e da un sistema di assorbimento dell’energia. Il collegamento con l’ancoraggio e con l’imbracatura indossata dall’operatore avviene tramite connettori (moschettoni).

Punti a favore del retrattile:

  • Compattezza e facilità di trasporto.
  • Permette di praticare l’area di lavoro con le mani libere, avendo a disposizione sempre il cavo nella misura corretta, cedendolo quando ci si allontana dal punto di ancoraggio e richiamandolo, grazie alla molla, quando ci si avvicina
  • Integrato, nelle versioni più evolute, da dispositivi di discesa che permettono in occasione di un’eventuale caduta, la discesa dell’operatore ad un livello inferiore per effettuarne o agevolarne il recupero.
  • Integrato, nelle versioni più evolute, da dispositivi di segnalazione di avvenuta caduta.

Punti a sfavore del retrattile:

  • Peso elevato (che aumenta per i modelli con lunghezza elevata del cavo)
  • Sistema di blocco di scorrimento del cavo che entra in funzione solo nel caso in cui la caduta provochi uno srotolamento improvviso del cavo dal tamburo (strappo)
  • Sistema di blocco di scorrimento del cavo che entra in funzione, in molti modelli, entro un angolo specifico tra cavo ed asse del punto di ancoraggio.
  • Generalmente piuttosto costoso

Da considerare inoltre che solo i modelli dichiarati idonei per l’operatività “su spigolo” sono efficaci in regime nel caso in cui il cavo dell’avvolgitore si trovi ad insistere, in caso di caduta, appunto su uno spigolo.

Dispositivo guidato

Descritto dalla norma tecnica UNI EN 353.2 – Dispositivo anticaduta di tipo guidato comprendenti una linea di ancoraggio flessibile

Costituito da un cordino metallico o tessile (con lunghezze fino a circa 50 metri) da connettere nella sua estremità posta alla quota più alta ad un ancoraggio e corredato di un dispositivo di blocco che entra in funzione in caso di trazione verso il basso. Il sistema di blocco permette lo scorrimento automatico verso l’alto e solo tramite opportune regolazioni manuali verso il basso. Può essere dotato di assorbitore di energia (che andrà comunque sempre previsto, eventualmente come elemento aggiuntivo). Il collegamento con l’ancoraggio e con l’imbracatura indossata dall’operatore avviene tramite connettori (moschettoni).

Punti a favore del guidato:

  • Semplicità di utilizzo
  • Semplicità di ispezione e manutenzione con possibilità di rilevare facilmente difetti o usura del cavo
  • Leggerezza rispetto al sistema retrattile
  • Il blocco del cavo ad una misura determinata permette di lavorare in regime di caduta totalmente trattenuta in zone diverse dell’area di lavoro
  • Funzionamento del sistema di blocco in tutte le condizioni di caduta, comprese situazioni di lento scivolamento e rotolamento su piani inclinati.
  • Funzionamento del sistema di blocco con tutte le angolazioni possibili tra cavo ed asse del punto di ancoraggio
  • Generalmente più economico rispetto al sistema retrattile

Punti a sfavore del guidato:

  • Necessità di regolazioni manuali della misura del cavo (la lunghezza del cavo non si regola automaticamente all’allontanarsi o avvicinarsi all’ancoraggio)
  • Ingombro durante l’utilizzo e possibile interferenza con gli elementi del manto della copertura
  • Ingombro durante il trasporto
  • Rischio superiore, rispetto al sistema retrattile, di danneggiamento ed usura del cavo.

Ricordiamo che per entrambe le categorie di prodotti valgono tutte le indicazioni relative ai DPI cosiddetti “salvavita” ovvero, tra le altre, la formazione degli utilizzatori e la revisione periodica da parte di tecnici specializzati.

Dispositivo retrattile e Dispositivo guidato, due DPI a confronto

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